Sindromi o Neuropatie da Intrappolamento

Le neuropatie da intrappolamento sono sindromi dolorose che derivano dalla compressione di un nervo periferico solitamente in corrispondenza di strutture osteo-legamentose, come tunnel o retinacoli. In determinate regioni anatomiche spesso giunzioni articolari, laddove i nervi decorrono più superficialmente, la loro esposizione li rende più vulnerabili alla compressione meccanica, soprattutto in caso di movimenti ripetitivi o piccoli traumi distorsivi. Il sintomo iniziale e più frequente è il dolore, spesso percepito anche a riposo, ma che tende ad accentuarsi nelle ore notturne. Al dolore si associa comunemente una sensazione di formicolio o intorpidimento lungo il decorso del nervo.

Immagine Tunnel Carpale, mano destra: A legamento trasverso del carpo, B nervo mediano, C ramo cutaneo palmare, D ramo ricorrente motorio (courtesy by Huang JH, Zager EL. Mini-open carpal tunnel decompression. Neurosurgery. 2004;54:397)

Le neuropatie da intrappolamento possono manifestarsi isolate, tuttavia esistono anche delle condizioni predisponenti nel contesto di malattie sistemiche quali il diabete mellito, l’ipotiroidismo, l’acromegalia, alcune forme di amiloidosi (come quella secondaria a mieloma multiplo), le nefropatie croniche, la polimialgia reumatica e l’artrite reumatoide.

Le forme più comuni di neuropatie da compressione interessano il nervo mediano, il nervo ulnare e il nervo peroniero comune.

Sindrome del Tunnel Carpale

È senz’altro la neuropatia da intrappolamento più diffusa. Il nervo mediano nel suo passaggio attraverso il canale del carpo al polso è il protagonista. Colpisce con maggiore frequenza le donne a partire dalla quarta decade di vita e nella metà dei casi ha un interessamento bilaterale.
I sintomi includono dolore e formicolio al palmo della mano e alle prime tre dita, accompagnati da una progressiva debolezza nei movimenti di prensione e opposizione (pinza pollice – indice). Il dolore presente a riposo tende ad accentuarsi nelle ore notturne e durante movimenti ripetitivi del polso.
La diagnosi, accanto alla valutazione clinica, richiede conferma elettromiografica che documenta un rallentamento della conduzione sensitiva del nervo.
Per le forme di entità moderata grave o resistenti al trattamento conservativo – che può includere l’uso di ortesi e farmaci – la chirurgia di decompressione rappresenta la soluzione definitiva.

Sindrome del Tunnel Cubitale

Questa condizione deriva dalla compressione del nervo ulnare a livello del gomito, dove il suo decorso nel suddetto canale è particolarmente superficiale e vulnerabile. Spesso vi è una storia di piccoli traumi pregressi, lussazioni, fratture del condilo omerale, artrosi, ma l’esordio può avvenire anche in assenza di eventi identificabili.
I sintomi includono dolore, parestesie e debolezza al quarto e quinto dito della mano, con eventuale irradiazione all’avambraccio e al palmo della mano (ipotenar). Nei casi più avanzati con denervazione marcata si osserva un’ipotrofia muscolare della mano con comparsa di una deformità ad artiglio.
In questa neuropatia da intrappolamento, la chirurgia rappresenta l’opzione ottimale di trattamento e prevede la liberazione del nervo ulnare attraverso l’incisione del retinacolo, solo in rari casi la trasposizione nervosa.

Sindrome da Intrappolamento del Nervo Peroniero Comune

Questa neuropatia si manifesta con dolore urente alla gamba e al piede, associato a debolezza muscolare, atrofia e, nei casi più gravi, piede cadente (foot drop), ossia l’incapacità di sollevare la punta del piede sia a riposo che durante la deambulazione. Il paziente può riferire anche intorpidimento e formicolio alla gamba, alla caviglia e al dorso del piede. La causa più frequente è la compressione del nervo peroniero a livello della testa del perone. Tra le condizioni si citano traumi locali, cisti di Becker, tumori delle guaine nervose o fratture. Dopo un’attenta valutazione clinica, lo studio elettromiografico ha lo scopo di identificare il difetto di conduzione periferica escludendo la diagnosi differenziale con radicolopatie lombari. A completamento si ricorre all’ecografia o alla risonanza magnetica per un maggiore dettaglio anatomico.
Il trattamento chirurgico è finalizzato alla risoluzione della compressione e liberazione nervosa.
Nei casi di deficit completo della dorsiflessione del piede (piede cadente) può essere prescritta un’ortesi o molla di Codeville per facilitare la deambulazione.

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